Alpecin-Fenix, Mathieu Van der Poel: “Paragoni tra me e Van Aert insensati. E il ciclismo sta cambiando”

Mathieu Van der Poel riflette sulla sua carriera e sul ciclismo. Il corridore neerlandese esce da una stagione su strada che lo ha visto grande protagonista, soprattutto nell’ultima parte: dopo un avvio poco promettente nelle classiche di agosto, è riuscito a conquistare una tappa alla Tirreno-Adriatico 2020, il BinckBank Tour 2020 e soprattutto il Giro delle Fiandre 2020, quest’ultimo battendo in volata proprio il suo grande rivale Wout Van Aert dopo un attacco a due. A breve inizierà anche la sua stagione di ciclocross, ma il portacolori della Alpecin-Fenix non ha alcuna intenzione di mollare la sua passione per la mountain bike, specialità nella quale competerà a Tokyo 2020 l’estate prossima con il chiaro obiettivo di conquistare una medaglia.

Il classe ’95 ha parlato della sua rivalità con Wout Van Aert in un’intervista concessa a Humo: “A volte non hanno senso tutti i paragoni tra noi due. Quello che Van Aert ha fatto al Tour, tirando per qualcuno altro, non è la mia ambizione. Non so nemmeno se potrei farlo. Ma finché non avrò corso un Tour, questi paragoni non hanno senso. Nessuno adesso dice che Van Aert deve mettersi alla prova in mountain bike, giusto? Entrambi abbiamo scelto la nostra strada. Lui ha preso più quella del ciclismo su strada, io l’ho fatto più parzialmente perché voglio concentrarmi anche sulla mountain bike. Ma io e Wout dobbiamo molto l’uno all’altro. Ci rendiamo sempre più popolari, e ce ne rendiamo conto“.

Van der Poel si è poi soffermato sui cambiamenti nel mondo del ciclismo: “Forse il ciclismo sta cambiando. Le corse professionistiche stanno diventando più simili a quelle giovanili: la corsa è aperta e ci sono tanti attacchi. Per me e i miei coetanei è naturale correre così, l’abbiamo sempre fatto. Parlo di Van Aert, Alaphilippe, Hirschi, ed Evenepoel. Lui in realtà è molto più giovane, alla sua età non ero in grado di fare ciò che lui fa adesso. Ma non puoi paragonarci, sono l’unico che sia mai riuscito a combinare le tre discipline ciclistiche ai massimi livelli. Quello che Evenepoel fa su strada comunque è fenomenale. A volte trovo le sue dichiarazioni al limite, ma se vuole dire cose del genere deve farlo. A qualcuno può sembrare arrogante, ma ai suoi occhi è solo dimostrazione di fiducia. E spesso dimostra sulla strada ciò che dice”.

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